Ologrammi: sempre più usati dalle agenzie pubblicitarie
Ologrammi e Pubblicità, è la nuova “idea originale”, che si sta diffondendo grazie alla collaborazione di Start Up attive nel settore. Se ricordiamo il film “ritorno al futuro”, quando Marty McFly sbarca nel 2015 a bordo della sua DeLorean, si trova immediatamente a “confronto” con una delle tecnologie futuristiche pensate dagli sceneggiatori di “Ritorno al futuro 2”: un cartellone pubblicitario olografico che mostra alcune immagini in anteprima de “Lo squalo 19”. Una previsione al quanto azzeccata visto tra il 2015 e il 2016 la pubblicità a ologrammi, sembra essere il nuovo trend nel settore delle comunicazione. Alcuni esempi, di questo nuovo modo di fare pubblicità: “Dramoc” ha progettato di realizzare dalle startup statunitense RealFiction, con una postazione capace di riprodurre ologrammi e attrarre così l’attenzione degli utenti e dei clienti all’interno dei punti vendita. La “Nike” è stata una delle prime aziende a sperimentare tale pubblicità, invadendo le strade, sfruttando le tecnologie di HoloCube, per pubblicizzare l’ultimo paio di scarpe realizzato. La strada però, non sembra essere l’unico luogo in cui gli esperti di comunicazione vogliono testare la pubblicità, ma sembra essere stata fatta apposta per essere installata all’interno dei punti vendita. I proiettori olografici possono trovare spazio, anche nei Fast Food e ristoranti, con l’idea dei due creativi Filip Sterckx e Antoon Verbeek, che hanno voluto mostrare come gli ologrammi possono trasformare l’attesa delle pietanze una volta che si è seduti a tavola. Non tutti, però sono a favore di questa pubblicità. Alcuni si chiedono, cosa potrebbe accadere se, ad esempio, un’agenzia di comunicazione decidesse di “resuscitare” stelle del mondo della musica e dello spettacolo per fare pubblicità a prodotti di qualunque genere. Come è già successo nella pubblicità con Micheal Jackson, che rivive in ologramma ai Billboards Music Awards. L’immagine del cantante è stata proiettata, su un luccicante trono dorato in mezzo a un corpo di ballerini sia reali sia virtuali.